"ISpanica"
“Le mostre non vengono fatte per essere visitate,ma per essere vissute e sentite”
Il 14 Dicembre 2018 tre classi dell’Istituto G.Pascoli hanno partecipato alla mostra “Ispanica” che si è tenuta al Quartiere Militare Borbonico. Abbiamo avuto l’occasione di realizzare una lezione in modo “straordinario”perché incontrato tutte le tematiche che stiamo affrontando a scuola in modo molto originale.Personalmente ho riflettuto molto perché ogni opera mi ha trasmesso un significato che, anche se piccolo, mi ha fatto pensare. Appena arrivati c’erano tanti lavori artistici ad accoglierci realizzati da autori sia italiani che spagnoli(ecco il nome:Ispanica).
Coloro che hanno curato la mostra ci hanno lanciato un messaggio: noi generazioni di oggi siamo gli adulti del futuro; per questo dobbiamo valorizzare le bellezze del nostro territorio già a quest’età. come per esempio il Quartiere Militare Borbonico, che nel tempo è stato abbastanza trascurato. Ora illustrerò le opere che mi hanno colpito maggiormente:
1. Sulla destra,subito dopo l’entrata principale ho trovato un vero e proprio capolavoro. Questo quadro, realizzato direttamente su legno, è stato creato da una pittrice che ha voluto rappresentare la sofferenza umana.Quest’uomo è racchiuso in sé stesso ed esprime paura, rabbia, rancore e ciò si può notare dai muscoli che sprigionano una forza immensa, ma allo stesso tempo debolezza.
Non si sa cosa stia facendo, forse sta piangendo. Ma, in fondo, capitano anche a noi dei momenti di tristezza. Il fatto di piangere può avere due aspetti: quello positivo è che ci aiuta a sfogarci, mentre quello negativo è che ci fa star male, ci fa sentire inferiori in determinate circostanze. Mi suscita un forte sentimento che non riesco a decifrare nemmeno io, ma sicuramente della tristezza nel vedere quell’ uomo in queste condizioni.1. Sulla destra,subito dopo l’entrata principale ho trovato un vero e proprio capolavoro. Questo quadro, realizzato direttamente su legno, è stato creato da una pittrice che ha voluto rappresentare la sofferenza umana.Quest’uomo è racchiuso in sé stesso ed esprime paura, rabbia, rancore e ciò si può notare dai muscoli che sprigionano una forza immensa, ma allo stesso tempo debolezza.
2. Passiamo ad un’altra opera che mi ha lasciato con un sentimento di curiosità .Possiamo vedere una casa, o meglio una stanza, ovvero la cucina. Ma possiamo vederne solo un pezzo perché è presente una porta socchiusa dalla quale si intravedono dei mobili e una macchinetta del caffè. Non sappiamo chi lo sta cucinando e quindi chi e quante persone sono presenti in quell’ambiente. L’artista ci lascia immaginare: se fosse una casa con all’interno una famiglia gioiosa che la mattina si sveglia e trascorre un momento insieme a bere un caffè? E se invece fosse una casa piena di rabbia,violenza con una famiglia che ha un brutto passato alle spalle o che lo sta vivendo? Non si sa.
3. Alla mostra erano presenti anche gruppi di opere che trattavano tematiche simili:la figura della donna. Non molto tempo fa abbiamo scritto delle poesie riguardanti questa tematica molto toccante. Ecco, tutto ciò che abbiamo scritto lo ritroviamo qui: il viso che è stato truccato per nascondere dei segni, magari quelli della violenza. In particolare mi ha colpito la bocca, che è come se fosse cucita, perché ella ha perso la libertà di proferire parola.
Collegate a questa abbiamo opere realizzate su semplici fogli A4. Dei fiori,come per indicare che le donne sono come fiori. Sono prima chiuse in sé stesse, poi, una volta che tutto si risolve, sbocciano e crescono più forti di prima. Sotto questi fiori erano trascritte delle frasi sia in spagnolo che in italiano e una che ricordo e che mi è rimasta impressa è: "Io non sono la tua bambola", come per dire: "Io non sono un tuo oggetto con il quale puoi fare quello che vuoi!"
Per concludere questo cerchio potrei descrivere altre due opere molto importanti, ma una in particolare ha attratto la mia attenzione. E’ stata realizzata in bianco e nero e rappresenta una donna pronta a partire verso un obiettivo. E’ quindi pronta a vincere e a dare il meglio di sé stessa.
4. Un altro mondo si è aperto davanti a noi per parlare dell’emigrazione-immigrazione .
4. Un altro mondo si è aperto davanti a noi per parlare dell’emigrazione-immigrazione .
Il primo è molto colorato e rappresenta per esempio un fiore,ma comunque in genere tanti oggetti o composizioni astratte. Parla dell’accoglienza. Dobbiamo farlo con chi è stato costretto a lasciare i proprio paese per vari motivi. Questi colori molto vivaci, accesi stanno a rappresentare le varie culture, lingue, tradizioni.
Un’altra opera soprannominata”Pro Fuga”mi ha colpito molto perché l’autore ha voluto mischiare dipinto e scultura.
E’ presente una scala che ha lo scopo di fornire qualcuno di cui non si conosce l’identità a scappare.E’ quindi un aiuto a fuggire da tanti problemi che colpiscono la vita di tante persone.
E’ presente una scala che ha lo scopo di fornire qualcuno di cui non si conosce l’identità a scappare.E’ quindi un aiuto a fuggire da tanti problemi che colpiscono la vita di tante persone.
In basso la nave,come tante di quelle che attualmente solcano il mare e vanno verso una meta incerta, sempre se ci arrivano a questa meta. Ma quella mano dipinta su tela, che racconta tante cose, ma soprattutto la sofferenza e la disperazione di una persona che non chiede nient’altro che aiuto. Infine lei, un’opera che mi ha davvero stupita perché rappresenta il viso di due bambini del Senegal. Non si sa essi dove stiano guardando, cosa stiano facendo, ma il loro sguardo racconta tutta la loro storia.
Scialla Claudia
III D