Giocattoli di distruzione
A partire dal 1979 l’Afghanistan è stato occupato dall’Unione Sovietica, che iniziò a spargere le mine antiuomo "giocattolo", dette anche “Pappagalli verdi”.
Esse sono armi di distruzione che, una volta disseminate sul terreno, anche da elicotteri, attendono la loro vittima. Molto spesso sono disseminate per impedire ai civili l’accesso a strade, a sorgenti d’acqua, a depositi di carburante; infatti sono utilizzate anche come azioni terroristiche.
Gino Strada racconta la sua esperienza fatta nel pronto soccorso dell’ospedale di Quetta: Kalhil, un bimbo di sei anni, è stato vittima di una mina giocattolo. Rimase sconvolto da quello che aveva visto in sala operatoria; il bambino aveva perso la mano destra, sostituita da una poltiglia, tre dita della mano sinistra completamente spappolate. Dopo tre giorni arriva un altro bambino in sala operatoria, Mubarak, ovvero l’infermiere che faceva a interprete, aveva trovato un pezzo di plastica sciolto. Si trattava del pappagallo verde, lungo 10 cm, composto da due ali, con al centro un piccolo cilindro, studiate per mutilare i bambini.
Che cosa orribile, ma avvero l’uomo ha creato tutto questo? Ebbene sì, i bambini possono subire un’amputazione traumatica di mani, dita e purtroppo possono perdere anche la vista.
Strada afferma che ha visto molti bambini risvegliarsi senza un braccio, ma la disgrazia sta nello svegliarsi al buio.
E’ stata citata la frase “I pappagalli verdi trascinano nel buio per sempre”. Fa riflettere molto: coinvolgere delle creature innocenti in una guerra solo perché sono nati in territorio di guerra. Perché coinvolgere proprio loro? Forse perché sono ingenui e non riconoscono il bene e il male. Farli vivere nel buio per sempre, che crudeltà! Mi meraviglio sempre di più del mondo che mi circonda, soprattutto degli avvenimenti del passato più recente.
Melone Gaia
III D