Pappagalli, semplici volatili, ma quelli di cui vi voglio parlare oggi non sono semplici volatili. Voglio parlarvi dei pappagalli verdi che non sono pappagalli, ma mine antiuomo. Le mine antiuomo sono esplosivi e anche la causa di una morte quasi certa. Per questo si cerca di informare e sensibilizzare l'opinione della popolazione in modo da cercare più attenzioni e da fornire consigli su come comportarsi. Molti bambini muoiono, perché usano questi pappagalli verdi sotto forma di giocattoli, che in base alla pressione che viene utilizzata esplodono."E' doloroso ed inaccettabile che a distanza di settant'anni dalla fine della guerra altre persone, altri giovani, possano avere il mio identico destino", questo avverte il Presidente dell'Associazione contro le mine antiuomo, Giuseppe Castronovo, anche lui vittima. "La loro curiosità naturale - ricorda - li espone a maggiori rischi, poiché spesso quando si imbattono in tali ordigni, non conoscendoli, cercano di aprirli o di giocarci. Essi sono pertanto più esposti degli adulti al rischio di morire o di ferirsi per le conseguenze delle esplosioni." Occuparsi di questo problema e prodigarsi affinché il territorio venga bonificato da questi ordigni e rendere la popolazione informata sui rischi ed i pericoli che comportano fa, quindi, naturalmente parte della missione dell'Associazione: ecco perché hanno creato uno specifico "Dipartimento ordigni bellici inesplosi", impegnato a condurre ricerche, studi e iniziative sul tema, in Italia e nel mondo, dove sono in atto ancora tanti, troppi conflitti. Tra gli intervenuti alla presentazione della campagna al Senato, anche il giovane Nicolas Marzolino, vittima dell'esplosione dell'ordigno bellico di Novalesa nel marzo 2013. "Se non s'informano i ragazzi che non hanno vissuto la guerra, non si fermeranno queste tragedie - sottolinea - Bisogna promuovere nelle scuole questa campagna e tutti i mezzi d'informazione per noi la guerra non è finita”.
DI BLASIO VITTORIO
ROSSI MARCO
CARBONE COSIMO