sabato 21 aprile 2018


IL GIORNO DI SCUOLA DAL PUNTO 

DI VISTA DEL PROFESSORE



Il professore Eduardo come ogni mattina prepara la sua valigetta  con il computer, il libro per spiegare e  le verifiche da far fare ai suoi alunni.
Il prof.  Eduardo ha due classi, la 1D e la 3E , Eduardo insegna matematica. 
In 1 D fa un’ora il Martedì , 2 ore il giovedì e 3 ore il venerdì . Nella 3E fa 2 ore il Lunedì e 3 ore il Mercoledì. Oggi è venerdì e al professore Eduardo spettano 3 ore in 1D  e pensa che oggi sarà una giornata molto difficile perché deve far fare una verifica ai ragazzi  e dopo deve spiegare le scomposizioni con il Massimo Comune Divisore (M.C.D) e il minimo comune multiplo (m.c.m) e sa che lo dovrà rispiegare più volte. Il prof prima di entrare in classe pensò “Povero me” – “Passerò 2 ore a spiegare ai ragazzi più rumorosi e distratti e poi ci saranno le “gare” per andare alla lavagna tra i più bravi. Aiuto!".
 Una volta entrato in classe, il prof ristabilì la calma e iniziò a distribuire i compiti e dopo un’ora tutti terminarono e consegnarono il lavoro.  Allora passò alla spiegazione e dopo fece una domanda difficile, vide tre mani alzate e pensò - "Ma guarda, allora qualcuno ha ascoltato, ora chiamo Rossi “- Eduardo chiamò l’alunno e... sorpresa! Rossi disse che in  realtà  doveva chiedere solo il permesso di andare in bagno.
Che delusione.... pensava di aver suscitato un interesse, ma forse si era sbagliato! Non è facile per un prof riuscire a coinvolgere i suoi alunni e far amare una materia come la matematica, che invece lui amava tanto.
Driiinnnn!!!
Iniziò  la ricreazione e c’era qualcuno che doveva andare in bagno e altri che dovevano andare alla macchinetta. Le tre ore finirono  e il professore tornò a casa stanchissimo con un forte mal di testa e dopo iniziò a correggere i compiti.
La giornata di un professore, infatti, non finisce mai!                                                

Marco Amorese 
Marco Arena  
1G


LEGGO PERCHE’… SCRIVO PERCHE’


La tradizione vuole che proprio nel giorno di San Giorgio ogni uomo doni una rosa alla sua donna. Così ancora oggi i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile. E a Barcellona la tradizionale passeggiata per le Ramblas invasa di banchetti pieni di libri e di rose è uno degli eventi più suggestivi dell’anno.
Ogni anno, l’UNESCO e le organizzazioni internazionali che rappresentano i tre principali settori dell’industria del libro – editori, librai e biblioteche, scelgono la capitale mondiale del libro per un periodo di un anno, con decorrenza dal 23 aprile. Per quest’anno è stata scelta La città di Port Harcourt , in Nigeria, "per  la qualità del suo programma, in particolare la sua attenzione ai giovani e l’impatto che avranno  i libri, la lettura, la scrittura e la pubblicazione sul miglioramento del tasso di alfabetizzazione della Nigeria".

Noi giovani definiamo la lettura una cosa noiosa, senza senso e niente affatto interessante; ma invece la lettura è una finestra aperta sul mondo, una cosa importantissima che ci può aiutare nella vita di tutti i giorni, ci fa viaggiare con la mente e con la fantasia, sembra di vedere e vivere avventure di persona. Se è un testo fantasy puoi avventurarti in ambienti nuovi, strani e originali; se è un testo storico puoi scoprire curiosità anche molto importanti; se è un testo di avventura può essere ambientato in qualsiasi parte del mondo, per esempio la foresta pluviale, una giungla… insomma ci sono vari tipi di libri per tutti i gusti.
La lettura per me è una cosa bellissima e interessantissima, adoro questa attività, non mi stancherà mai; leggendo io ho imparato molte cose.
All’ inizio anche io credevo che non fosse bello ma sin dal primo libro che ho letto ho amato la lettura, è un’ esperienza unica che non si può provare con un cellulare; a questo proposito molti ragazzi a cui piace leggere vanno a cercare i libri su internet e così stanno ore a leggere davanti ad uno schermo ma non proveranno quelle sensazione che si prova con un libro cartaceo.
Esistono molti generi di libri ma il mio preferito in assoluto è quello FANTASY, in cui puoi immedesimarti in un personaggio ( io mi immedesimo sempre nel protagonista) e vivere avventure in mondi straordinari e fantastici. Questa narrazione è ricca di colpi di scena e di situazioni bellissime, pericolose ma stupefacenti.
Io leggo soprattutto durante le vacanze, quando mi annoio e non so che fare; leggo  in casa, in spiaggia, in montagna, mentre viaggio e in mille altri luoghi.
Per comprare un libro non si deve guardare solo la copertina perché essa può essere colorata, ben curata, può attirare facilmente l’ attenzione, ma poi il testo potrebbe non piacerti, per cui ti consiglio, per esperienza, che è meglio leggere la trama  prima di comprarlo o, se non hai molto tempo per leggere, ti sconsiglio un libro molto pesante (grande). Per andare sicuri, nelle librerie ci sono sezioni divise per età e per genere di libro ,così non ti potrai sbagliare.
Un libro che per me è stato molto bello, avventuroso e interessante è del mio genere preferito; si tratta di una serie di libri che si chiama HARRY POTTER, scritto da J.K.Rowling che narra di un ragazzo Harry Potter che scopre di essere un mago dopo che i Dursley glielo avevano tenuto nascosto. Conosce i suoi compagni di avventure: Ron, Hermione, Hagrid e Silente e combatte per la prima volta contro Lord Voldemort, diventato ormai un parassita e costretto a vivere nel corpo del professor Raptor, insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Harry riesce ad ucciderlo grazie ai poteri trasmessi dalla madre Lily che lo salvò, appena nato. Nell’ anno che segue Harry si scontra con lo spirito di Tom Riddle nella camera dei segreti, ovvero solo una parte dell’anima di Voldemort contenuta in un diario, che si scoprirà, negli anni, essere il suo primo Horcrux, e lo distrugge. Successivamente, Harry scopre il passato di suo padre James Potter (Ramoso) e conosce i due suoi migliori amici Remus Lupin (Lunastorta) e Sirius Black (Felpato), rispettivamente, un Lupo Mannaro e un Animagus, suo padrino,che in quell’anno era latitante ed evase da Azkaban, la prigione dei maghi. Inizialmente pensano che Black abbia tradito i genitori di Harry, ma poi si verrà a scoprire che fu, invece, Peter Minus altro amico del padre, nonché il topo Crosta appartenente a Ron e alla sua famiglia da parecchi anni. Poi Harry e Silente vengono presi per bugiardi perché nessuno crede al ritorno di Voldemort. Dopo lo scontro a fine anno nel Ministero della Magia tra i Mangiamorte(seguaci di Voldemort) e L’Ordine della Fenice (associazione creata da Silente anni prima per contrastare Voldemort), il mondo magico verrà a sapere che è tornato. Durante lo scontro Bellatrix uccide suo cugino Sirius, la persona più cara ad Harry Potter. In seguito, Silente rivela a Harry la sua teoria a proposito degli Horcrux di Voldemort: secondo lui sono sette, con all’interno pezzi della sua anima in modo da mantenersi immortale. Harry lo accompagna alla ricerca di uno degli oggetti oscuri, ma al loro ritorno a Hogwarts trovano i Mangiamorte pronti ad uccidere il mago anziano. Piton lo uccide e fugge dopo un breve ma violento scontro tra l’Ordine della Fenice e i Mangiamorte.E infine Harry non si reca a Hogwarts e parte con Ron e Hermione alla ricerca dei rimanenti cinque Horcrux, mentre Voldemort prende il controllo del mondo magico. Dopo aver distrutto gli Horcrux (di cui fa parte lo stesso Harry, e fu proprio Voldemort a designarlo, involontariamente, come ultimo Horcrux quando tentò di ucciderlo da bambino) e durante una violenta guerra ad Hogwarts, Harry riesce a sconfiggere finalmente Voldemort. Harry verrà a conoscenza dell passato di Piton, scoprendo che era stato in realtà un servitore fedele di Silente, dopo la morte di Lily Evans di cui era perdutamente innamorato.
Adoro scrivere e in questo modo imparo ad esprimermi, a farmi capire, è un modo per comunicare le proprie emozioni, scrivere ciò che ti detta il cuore è un’ emozione, un' esperienza unica ed indimenticabile; quando scrivo mi sento come un artista che sta per lavorare alla sua opera d’arte, non dimenticherò mai la prima volta che scrissi un testo per volere mio e non un compito in classe o per casa, quel giorno scrissi per mia sana volontà.
La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’ Autore
La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’ Autore, proclamata ogni anno per il 23 aprile ed è segnato sul calendario delle manifestazioni culturali italiane e internazionali. Patrocinata dall’UNESCO, è un tributo mondiale a libri e autori che incoraggia tutti, ed in particolare i giovani, a scoprire il piacere della lettura e mostrare un rinnovato rispetto per il contributo insostituibile di quelle persone che hanno promosso il progresso sociale e culturale dell’umanità. 













Orlando Karol 
I F

Un soffio di follia


Mi sono sempre piaciute le fiabe, sin da piccola. Non le versioni raccontate dalla Disney, ma le versioni originali. Come la vera versione di Cenerentola. Sapete che le sorelle per far in modo che la scarpetta le entrasse si tagliarono le dita e i talloni? Oppure sapete che la storia di Cappuccetto Rosso inizialmente non aveva un lieto fine? Beh, viste da questo punto di vista le storie non sono più così allegre. Ho sempre odiato il finale “e vissero felici e contenti” perché  ”e vissero felici e contenti” in realtà non esiste. 
A volte ho voglia di ridere. Rido senza senso. Le persone mi guardano male ma a me non importa. A volte non capisco le persone. Forse molte volte. Mi piace guardare le persone. Mi piace osservare tutto. Mi piace guardare i particolari di ogni cosa a volte mi soffermo per così tanto che le persone mi guardano male. Certamente vedere una persona immobile con lo sguardo nel vuoto non è una cosa che si vede spesso. Tutti mi dicono che ho la testa fra le nuvole, ma io ho sempre i piedi per terra. E’ solo che mi piace pensare. Mi piace girare su me stessa per poi stendermi sul pavimento e vedere tutto ruotare come i pensieri nella mia mente. Non si fermano mai. Mi piace guardare il soffitto. Passo le ore a guardarlo. Quando dico queste cose alle persone mi ritengono strana. Strana? Perché “strana”? Se parlassi dei miei pensieri forse spaventerei le persone. Mi direbbero che sono matta, che sono pazza. Ma cos’é la pazzia? E se i veri pazzi non fossero i pazzi ma i “normali”? Ve lo siete mai chiesti? Ma poi, chi sono i normali? Esistono i normali? Forse, sono quelle persone che non vogliono ammettere di essere pazze. Ancora non riesco a capire cosa ci sia di sbagliato in un pazzo. E’ pazzo chi ha dei comportamenti diversi? Chi non segue la massa? Chi vuole essere se stesso e dimostrare chi realmente è? Questo è un pazzo? E anche se fossi pazza? Le persone pazze sono vere, semplicemente non hanno paura di essere se stesse.
Giulia Del Greco 
III G

Il ruolo della donna nella storia e nella società

La donna nel passato era ai margini della società, senza potere di scelta di alcun tipo .
La donna rimaneva molto tempo in casa e senza cultura o al massimo quella insegnatale dalla madre ; secondo le culture antiche la donna aveva il ruolo predefinito di moglie e madre. Durante la rivoluzione francese Olympie De Gouges chiese la Dichiarazione dei diritti  della donna e della cittadina, che però, nonostante il clima di cambiamento iniziato con l'Illuminismo,  fu respinta. Nell’ epoca moderna ci furono numerose lotte per l’emancipazione, ossia per ottenere uguaglianza e  pari dignità in famiglia e sul lavoro, la partecipazione politica con il diritto voto.
 Durante la prima guerra mondiale ci furono dei cambiamenti dal punto di vista sociale, dato che gli uomini erano a difendere la patria e combattevano nelle trincee, le donne presero il posto degli uomini iniziando a svolgere lavori finora soltanto maschili ed iniziando a desiderare di avere un ruolo più attivo nella società. Durante il secondo conflitto mondiale per la liberazione dal nazifascismo, ricordiamo la partecipazione delle donne,  che nella Resistenza ebbero il ruolo di staffette cioè il ruolo di portare armi e lettere, viveri ed informazioni.  Nel 1946 ci fu l’ emarginazione femminile dei diritti politici in Italia ed un po' alla volta ottennero anche i diritti civili, in particolare  il diritto familiare , quello di chiedere il divorzio e il diritto di scelta tra continuare ad avere il feto nel proprio grembo e quindi portare avanti una gravidanza o abortire . 

Oggi le condizioni della donna non sono delle migliori nei paesi progrediti dato che spesso la donna viene considerata un oggetto, sempre più spesso subiscono violenza domestica ed avvengono femminicidi e anche  dal punto di vista lavorativo c’ è ancora difficoltà nella parità con gli uomini. 

Invece,  nei paesi in via di sviluppo a tante bambine e ragazze viene negato il diritto all’ istruzione  a causa dello sfruttamento minorile, molte bambine vengono obbligate ai    matrimoni combinati e quindi le spose bambine sono in aumento.
                    Gemma Castelluzzo 1E
                               Syria Petricciuoli 1F


Le stragi del Sabato sera


È purtroppo diventata una consuetudine dolorosa leggere sulle prime pagine dei quotidiani, specialmente quelli a diffusione locale, la notizia di qualche giovane vita stroncata in un incidente automobilistico. Per lo più si tratta di ragazzi di ritorno da una nottata trascorsa in un locale. Spesso chi guida è di sesso maschile. La notte del sabato è l'intervallo temporale in cui più di frequente succedono gli incidenti. Si tratta, difatti, della serata considerata dai giovani di svago e divertimento, liberi da impegni di lavoro o di studio. Quando le vittime di queste sciagure sopravvivono, può accadere che i postumi consistano in deficit cognitivi e motori talmente gravi da impedire loro di condurre un'esistenza soddisfacente.  Si hanno allora famiglie messe a dura prova, progetti esistenziali in fumo, sofferenze fisiche e psicologiche indicibili, bisogni assistenziali che richiedono la presenza costante di una persona 24 ore su 24, per il resto della vita. Tutto come conseguenza dell'errore di un attimo. Si sono approntate in questi ultimi anni molte misure per contenere il fenomeno. Purtroppo i risultati non sono sempre stati incoraggianti. 
Ci sembra, tuttavia, che molte delle misure proposte (limiti di velocità, chiusura anticipata dei locali, patente a punti), siano ragionevoli e che non si può che proseguire con tenacia in questa direzione, magari adottando qualche nuova norma. Sinceramente siamo favorevoli anche alle misure restrittive: chi viola il codice della strada: chi guida in modo pericoloso o in cattive condizioni psicofisiche va punito.  La società ha il compito di tutelare i diritti di tutti, ma allo stesso tempo di richiamare ognuno ai propri doveri e alle proprie responsabilità.
Inoltre, è  giusto cercare di correggere le cause che portano a questi dolorosi eventi. Bisognerebbe forse cominciare col progettare e costruire strade più sicure; non è raro vedere in Italia il manto stradale ridotto in condizioni pessime, con grosse buche, prive di segnaletica adeguata o di protezioni in prossimità di canali e precipizi.
Poi sarebbe bene costruire veicoli provvisti di tutti quei dispositivi di sicurezza (air-bag, sistemi di frenatura ABS, computer di bordo, ecc.), che la moderna tecnologia ci mette a disposizione.
 Infine, l'educazione stradale andrebbe insegnata in maniera più intensiva, partendo già dalla scuola dell'obbligo o anche prima, ovviamente, in sintonia con le capacità di apprendimento dei bambini. L'educazione ha un ruolo importante per acquisire autonomia di giudizio e consentire ai giovani di saper scegliere autonomamente i comportamenti corretti e responsabili per salvaguardare la vita e la sicurezza propria e altrui.


                               
Cosimo Carbone
Marco Rossi
 3^G 





L’amicizia ai tempi di internet




Come sono cambiati i giovani da ieri a oggi ?I giovani di oggi sono malto diversi da quelli di ieri; oggigiorno i giovani non sono più abituati a  parlare faccia a faccia ma solo davanti uno schermo.
Ormai al primo posto si mette la tecnologia e non più l’amicizia, lo stare insieme, condividere i bei momenti … .
Inoltre ormai non riusciamo neanche a capire chi veramente sono nostri amici e addirittura certe persone ritengono “migliori amici” le persone più popolari, famose e conosciute sui social.
Mi e capitato di avere delle amiche che sui social hanno 300/500 fan e 1000/1500 like che si vantavano di essere le popolari, le conosciute, le migliori.
Ma sono loro davvero i nostri amici ?No, i veri amici non sono quelli che conosci solo attraverso un pc, ma quelli che ci sono sempre nei momenti belli e brutti,  quelli che loro farebbero di tutto per noi, con cui riusciamo a confidarci, a dire i nostri segreti più grandi e cose che non riusciamo a dire neanche ai nostri genitori, sapendo di essere ricambiati nella fiducia e nell'affetto.  

Gli aspetti negativi e positivi della tecnologia ?


Positivi
Possiamo comunicare con chiunque in qualsiasi momento ed  in qualsiasi parte del mondo
Ci tiene informati

Negativi
Non parlare più faccia a faccia;
Non sapersi esprimere e non riuscire a capire;
Essere esposti al pericolo del  cyberbullismo, che è  proprio l’opposto dell’ amicizia.

Cristillo Rosalia
 I E




IL CIBO CHE TENTA
La bulimia è un forte disturbo che porta sempre a mangiare; anche quando non vorresti.

La BULIMIA  è un disturbo dell’ alimentazione caratterizzato da molte ripetute abbuffate alimentari, una stima di sé eccessivamente influenzata dalla forma e dal peso del corpo, comportamenti che esprimono una mancanza dovuta all’ansia, paura, depressione, incertezza… per evitare che si ingrassi. La BULIMIA si manifesta spesso nelle giovani donne, di età compresa tra i 12 e i 35 anni, anche se oggi l'età si è abbassata a comprendere anche giovanissime e interessa anche gli uomini. 
Si manifesta con un’ assunzione sfrenata di cibo, preceduta da una forte ansia che induce a consumare qualsiasi alimento. Le crisi di BULIMIA sono spesso alternate a periodi di normale regime alimentare o addirittura di anoressia (un altro disturbo che ha quasi gli effetti contrari). Spesso le crisi bulimiche sono notturne e comportano l’ assunzione di cibo di nascosto; il bulimico, dopo essersi abbuffato è assalito da un grande senso di colpa che lo porta a provocarsi  il vomito o ad assumere integratori a base di erbe per evacuare.  Il vomito indotto può portare a cause gravissime: la caduta dei denti, rottura di capillari sul viso, corrosione dell’ esofago e dell’ intestino, ulcere gastrointestinali,  etc. La BULIMIA non è mortale, ma è una malattia gravissima a livello psicologico per il senso di insicurezza e spesso è associata ad altri disturbi. I segnali importanti da non sotto valutare per riconoscere quando una persona è bulimica sono: se mangia spesso fuori orario, mangia in fretta, si alza spesso di notte per mangiare, sottrae cibi dalla dispensa e subito dopo mangiato si sente in colpa e ha crisi depressive; dopo aver mangiato si chiude in bagno e si procura il vomito.  Una volta presa coscienza di avere un problema serio da risolvere, il soggetto bulimico, anche facendosi aiutare da un equipe di medici, potrà essere rieducato ad avere un corretto rapporto con il cibo e con il suo corpo e finalmente  riuscirà a guarire da questa malattia.
             
Rebecca Giaquinto
Alessandra Izzo
2^D


sabato 14 aprile 2018

Il colore della solitudine

Era tra Novembre e Dicembre che realizzai che la solitudine non si sceglie, realizzai che spesso è lei a cercare te, o meglio le persone al tuo fianco ti mandano la solitudine.
Se dovessi dirti di che colore è la solitudine, ti direi che è grigio piombo, grigio piombo perché sei solo ma allo stesso tempo non lo sei; se fossi stato solo sarebbe stato più nero.
La solitudine all'inizio è molto strana, se non ci si è abituati. La solitudine dà rabbia, tristezza, rancore e così via...
La solitudine dà molto tempo, molto tempo per te, per pensare e sfido chiunque si sia trovato in uno stato molto profondo a pensare se non abbia mai pensato a qualche frase, diciamo, "depressa".
Io sì, l'ho pensata, fa così: "Come una goccia d'acqua, che in un pozzo cade, il mio suono profondo è acuto".
La solitudine è alzare lo sguardo al cielo e non vedere nient'altro che buio.
La solitudine è avere il forte bisogno di parlare, ma nessuno che riesca a comprenderti.
La solitudine è gridare al mondo la tua rabbia e la tua tristezza, ma ti manca la forza per farlo.
La solitudine è fissare ore ed ore il muro senza un perché.
La solitudine è stare in compagnia di mille persone, ma sentirsi invisibili e piccoli.
La solitudine è il forte desiderio di realizzare qualcosa che non puoi.
Mi sentivo morire dentro, piangevo dentro me stesso e avevo la sensazione di non essere abbastanza per nessuno, mi sentivo emarginato, l'ultimo di tutti, la pecora nera della famiglia, del mondo.
Mi sfogavo ascoltando canzoni tristi, mi chiudevo in un mondo tutto mio, in cui le cuffie erano l'unica cosa che mi aiutava a non sentirmi solo.
Ma questo mio mondo non mi ha portato a nulla; con il tempo ho imparato a reagire alle persone che mi hanno fatto del male, cercando di non rispondere con la loro stessa moneta.
La solitudine è una guerra che puoi combattere solo ed esclusivamente con te stesso, sta a te avere il coraggio di affrontare la vita. Ricorda che il dolore solidifica il carattere.
Domenico Roviello
III F 




 Armi in mano ai minori

Sono più di trecentomila i minori attualmente impegnati in conflitti nel mondo. 
La maggioranza ha un’età compresa tra i quindici e i diciotto anni, ma ci sono anche reclute di dieci, dodici anni e la tendenza è verso un abbassamento dell’età. Sono i cosiddetti “bambini-soldato”, con in mano un mitra leggero, anziché un giocattolo o un libro di scuola, costretti a combattere, agli ordini di fanatici e criminali, nei tanti conflitti interetnici che devastano alcuni Paesi poveri del cosiddetto Terzo Mondo. Triste realtà di tante guerre “dimenticate”, poiché poco o nulla di esse trapela dai mezzi di comunicazione di massa, impegnati a trasmettere notizie riguardanti conflitti, come quello, fino a qualche anno fa, in Iraq, dove notevoli erano gli interessi economici in gioco, soprattutto delle potenze occidentali. Così non tutti sanno che da tempo si combattono guerre sanguinose in Paesi già falcidiati dalla miseria e dalle epidemie, in un terribile circolo vizioso che distrugge risorse umane e materiali. E’ in questi Paesi che il numero dei bambini-soldato cresce a dismisura. Nell’ultimo decennio in venticinque Paesi del mondo è stata registrata la partecipazione a conflitti armati di bambini e ragazzi al di sotto dei sedici anni. Per la maggior parte si tratta di Paesi del continente africano: Uganda, Etiopia, Ruanda, Burundi, Somalia, Sudan, Liberia, Congo, Sierra Leone. Alcuni minori sono soldati a tutti gli effetti: prendono parte attivamente alle azioni dei guerriglieri, aventi come obiettivo principale la distruzione dei villaggi, dei raccolti e delle mandrie. Altri sono utilizzati come “portatori” di munizioni e alimenti, ma la loro vita non è certo meno dura e meno a rischio. Alcuni sono regolarmente reclutati dall’esercito del loro Paese, altri fanno parte di gruppi armati che si oppongono ai governi in carica; ma, in entrambi i casi, sono esposti ai pericoli dell’uso delle armi e della guerra, trattati brutalmente e puniti anche in modo estremamente severo. A titolo di esempio, è il caso di citare il comportamento, originale nella sua drammaticità, del Lord’s Resistance Army (LRA), l'”Esercito di resistenza del Signore” (nella denominazione c’è quindi un riferimento religioso), che agisce nel nord dell’Uganda, nell’ambito della guerriglia che da oltre un decennio vi imperversa. Ebbene, l’Lra, anziché reclutare i bambini-soldato, li rapisce dai villaggi e li inquadra nei propri ranghi sotto minaccia di morte, rendendosi pertanto responsabile di un doppio crimine: rapimento dei minori e sfruttamento degli stessi a scopi bellici. Tanti suoi combattenti hanno dai dieci ai dodici anni, spesso sono storditi da droghe e violenze e, per questo, si dice, capaci di grande ferocia nelle azioni di guerra. Quali sono le cause del triste fenomeno dei bambini-soldato? In primo luogo, bisogna considerare che, nel corso degli anni, è cambiata la natura della guerra, diventata oggi prevalentemente etnica e religiosa. Essa viene combattuta senza alcun rispetto delle norme che regolavano i conflitti del passato, ad esempio quelle della Convenzione di Ginevra, quindi con maggiore rischio per la popolazione civile, bambini compresi. Uno studio dell’Unicef, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la difesa dell’infanzia, ha rilevato che il 90% delle vittime dei conflitti interetnici che si combattono oggi nel mondo sono civili, mentre all’inizio del Novecento tale percentuale era solo del 5%.
In secondo luogo, l’uso di armi automatiche e leggere ha reso più facile l’arruolamento dei minori che possono maneggiare senza difficoltà mitra e fucili, proprio come gli adulti. Inoltre, a differenza di questi ultimi, i ragazzi soldato sono meno esigenti: non chiedono paghe, si fanno controllare e comandare più facilmente, affrontano il pericolo con incoscienza. Infine, ad incidere è anche la lunghezza dei conflitti che, se si protraggono negli anni, richiedono l’esigenza di nuove reclute per rimpiazzare le perdite. E allora, per accelerare i tempi, si ricorre ai giovanissimi: in questo modo, si evadono le procedure normali di reclutamento, anche perché i minori spesso sono sprovvisti di documenti che ne dichiarino l’età. Per quanto concerne i ragazzi che, in tanti Paesi del Terzo Mondo, entrano nelle forze armate come volontari, bisogna dire che la maggior parte lo fa per necessità, per sopravvivere alla miseria, alla fame, ad una vita in alcuni casi senza né averi né affetti. Altri, invece, si fanno condizionare dalla cultura della violenza o trascinare dal desiderio di vendetta per le atrocità viste commettere contro i loro parenti o la comunità di appartenenza. Una ricerca condotta dall’ONU ha accertato che la maggior parte dei bambini-soldato è costituita da individui separati dalle loro famiglie (orfani, vagabondi, figli di single) o provenienti da precarie situazioni economiche e sociali (minoranze etniche, ragazzi di strada, rifugiati nei campi-profughi).
Sui bambini-soldato viene esercitata una triplice violenza: fisica, psicologica e sociale. Nel primo caso, molti muoiono durante i conflitti, altri restano feriti e/o mutilati; altri ancora cominciano una vita di stenti: denutriti, contraggono malattie della pelle, respiratorie, infettive come l’Aids.
Nel secondo caso, le ripercussioni sulla psiche derivano dall’essere stati autori o testimoni di atrocità, dall’essere stati privati della spensieratezza e dell’allegria che distinguono l’età della fanciullezza: incubi ricorrenti e senso di panico continuano a perseguitare questi individui per molti anni, anche nell’età adulta.
Tra le conseguenze di carattere sociale ricordiamo, infine, la difficoltà di ritornare ad una vita normale: ad esempio, inserirsi nuovamente in una famiglia o costruirsene una propria, rientrare nella comunità di appartenenza, dedicarsi a una normale attività lavorativa. Tra le grandi associazioni che si occupano di aiutare bambini troviamo EMERGENCY, il cui fondatore è Gino Strada che ha realizzato una campagna contro le mine antiuomo anche comunemente dette pappagalli verdi”, con cui vengono colpiti in particolare bambini e ragazzi. Li si rende vittime e al tempo stesso protagonisti della guerra, travolgendoli nell'odio degli adulti. Privati di tutto, vedono il loro futuro minacciato da un incubo difficile da allontanare. Sono "BAMBINI in guerra" anche quelli che vengono usati come il sistema più brutale e disumano per aprire percorsi sicuri in zone minate. Camminando davanti alle truppe, i bimbi che incappano in una mina, con la loro morte, eliminano un pericolo per chi passa dopo di loro. Negli ultimi dieci anni sono morti in guerra due milioni di bambini e quattro milioni sono rimasti gravemente invalidati. E' una vera e propria strage degli innocenti. E' un fenomeno che non solo non accenna a diminuire, ma anzi tende a aumentare.
Rossi Marco
Rossi Roberto 
III G

                                                                                                             



ASPETTANDO UNA VISITA GUIDATA DIVERSA

Per la prima volta stiamo per vivere una visita guidata diversa immersi nella natura del BOSCO DI SAN SILVESTRO .



Per chi proviene da Casagiove basta percorrere Viale della libertà, via San Leucio e successivamente via Papa Gennaro per raggiungere l’ Oasi di San Silvestro, un polmone verde per la città di Caserta, un luogo ricco di storia e vegetazione, che in linea d’ area non è lontano dal giardino inglese della Reggia e dal Real Sito di San Leucio. L’ oasi si trova all’ interno di un sito d’ importanza internazionale nel centro urbano di Caserta; questo sito è stato creato contemporaneamente alla Reggia di Caserta ma sorgeva come luogo di caccia  e di riposo per il re e la sua corte. Il Bosco di San Silvestro è un importante esempio di foresta sempreverde dove possiamo trovare specie arboree come il Caprino nero, il Castagno, l’Acero, il Ciliegio e l’ Oleandro. Inizialmente gli arbusti erano molti ma, con l’ introduzione impropria di daini, la capacità biotica del bosco è stata superata. Con grandi sforzi economici gli esperti  sono riusciti a trasferire gran parte dei daini in luoghi idonei alla loro presenza . Oggi la fauna che caratterizza l’ oasi è composta da un gran numero di specie di volatili, che variano nelle varie stagioni. Tra i più rari tipi di uccelli nidificatori che sono presenti nella foresta ci sono  l’ upupa, il cuculo, l’ usignolo e il colombaccio. Notevole è la presenza di rettili; sono presenti anche varie specie di mammiferi come  la volpe, il riccio e qualche daino introdotto negli anni ’70. I vari sentieri presenti sono:  il sentiero della natura,  del miele e dei colori. Adatto agli studenti delle scuole medie è il  percorso del Sentiero Natura. E' un itinerario agevole interattivo della durata di due ore circa, che si snoda nel bosco, passando attraverso il giardino delle felci, l'area della testuggini, lo stagno didattico, il giardino delle farfalle, le voliere, lo stagno delle tartarughe ed il museo del bosco.
Sono presenti anche itinerari panoramici e storici. Il costante rapporto di collaborazione con  il mondo accademico ha consentito a studenti universitari di svolgere più di otto tesi di laurea.

Questa visita guidata risulta diversa da molte altre perché “ecologica”. 
Ultimamente molte persone non considerano importante il rapporto con la natura e mettono al primo posto la tecnologia, dimenticando l'importanza di vivere con dei ritmi meno frenetici e riscoprire il rapporto uomo- ambiente.
Cristillo Rosalia  
Castelluzzo Gemma
I E          
                                                                    

Come arrivare: indicazioni stradali

Il basket: non solo sport, ma stile di vita, sogni, passione.



Il basket è lo sport che amo , questo sport lo pratico da un anno , lo pratico tre giorni alla settimana: il martedì , il giovedì e il venerdì. Io faccio parte di una squadra di Casagiove che quest'anno partecipa anche ad un campionato regionale. Ecco alcune delle regole che bisogna sapere per giocare a basket: ci sono 4 quarti (tempi) da 8:00 minuti, si gioca in 5 uomini per quarto e i ruoli sono il playmaker , ala grande  e ala piccola, centro e guardia tiratrice. Le due ali aiutano il playmaker a impostare l’azione. Ci sono anche i passi , il doppio palleggio e la contestazione che sarebbe quando invece di stoppare la palla si dà un pugno o una manata su una parte del corpo, commettendo fallo. Il gioco di squadra è fondamentale perché ci deve essere un rapporto di amicizia tra compagni e bisogna essere anche “telepatici” e capirsi anche con un semplici gesti. Questo sport è anche fonte di divertimento e distacco dalle tecnologie;il basket come ogni altro sport è amicizia tra ragazzi. Infatti lo scorso mese è arrivato un nuovo ragazzo di nome Michele. Io dal primo momento sono diventato amico di Michele per molti motivi, uno di questi è che oltre alla passione del basket abbiamo in comune la passione del calcio e quindi molto spesso dopo l’allenamento parliamo di notizie calcistiche ecc…..Questo sport insegna delle regole importanti che non sono solo passi o doppio palleggio ma il rispettare l’avversario. Nello sport non bisogna sempre vincere perché basta divertirsi. Lo consiglierei ad un amico perché si stringe presto amicizia e ci si diverte moltissimo. Vorrei diventare come Kevin Durant, un giocatore che milita nella squadra Golden State Warrios perché è un giocatore fantasioso che fa canestri fantastici.

Arena Marco I G



Salute & Benessere

                                                           I benefici dello sport         


I benefici dello sport sono moltissimi e chi lo pratica protegge la propria salute.

Aumenta l’elasticità corporea, rafforza le ossa  ed il    battito cardiaco.  
Riduce inoltre lo stress ed aiuta il sistema immunitario. 
Esso ha anche una funzione sociale, perché facendo parte di un team, si instaurano nuove amicizie. Bisogna inoltre scegliere lo sport ideale  in base all’età e allo sforzo           richiesto per praticarlo.



Tecnologia


Non bisogna fare un uso eccessivo della tecnologia, perché può comportare varie conseguenze negative: la prima è il problema oculistico(conseguenza del troppo tempo trascorso davanti ad un mezzo tecnologico). Poi abbiamo i vari problemi psicologici, ma soprattutto la dipendenza (sempre più frequente nei ragazzi-adolescenti).Un campo negativo sono anche i social-network, dei quali bisogna fare un uso corretto.
Un consiglio molto importante è quello di avere un tempo stabilito di utilizzo della tecnologia.

                               




Bere molta acqua          


Bere molta acqua è molto importante per il nostro corpo, dato che esso è composto dal 70% di acqua. Essa comporta molti benefici, tra cui l’idratazione della pelle. L’acqua elimina le scorie dal nostro corpo e fa anche bene perché contiene molti sali minerali. Se si pratica sport, bisogna bere molto prima e durante l’allenamento









Mangiare sano


Sono molti i benefici del mangiare sano tra cui il fatto che aiuta i denti dato che non vengono colpiti da zuccheri (dolci,caramelle…) e di conseguenza le carie sono ridotte. In uno stile di vita sano, bisogna mangiare molti ortaggi, come le carote (che fanno bene alla vista). Anche le verdure (per esempio gli spinaci, che aiutano i muscoli), e la frutta(come le banane che contengono potassio). Non bisogna quindi assumere molti grassi e zuccheri.



   


Igiene                                     

L’igiene è molto importante per il corpo.Con l’igiene vengono sconfitti germi e batteri, per questo sono molto ridotte le malattie. Anche l’igiene orale è molto importante (per esempio contro la placca) e soprattutto l'igiene delle mani.






Dormire bene

Dormire bene  serve ad essere sempre riposati, e ci fornisce le energie necessarie per affrontare la giornata. Allevia inoltre i dolori muscolari ed è anche ottimo contro l’emicrania. Secondo gli studiosi s ono necessarie almeno 8 ore di riposo,ma ciò non è possibile per alcune persone che vengono disturbate dal cellulare sempre presente sul comodino, che può provocare anche mal di testa al risveglio.




Benefici del camminare

I benefici del camminare sono moltissimi tra cui:
·        Migliora l’umore.
·         Riduce lo stress.
·         Modo semplice per tenersi in forma.
·         Aiuta a perdere peso.
·         Riduce i sintomi dell’ansia e della depressione.
·         Puoi farlo dove vuoi.
·         Migliora la circolazione.

Scialla Claudia
d'Angelo Martina
II D