martedì 29 maggio 2018

Amore.
Ognuno di noi ha la propria visione dell’amore, ognuno di noi lo vive in modo diverso.
Il concetto alla base però è sempre quello, esiste lui di fondo. Esistono tanti modi di amare, esistono tante forme dell’amore. 
Siamo esseri umani e sì, ci innamoriamo, perché è questo che ci tiene vivi, un po’ più pieni.
L’amore non ha alcun tipo d vincolo o di regola, nessuno schema reimpostato.
La società, però, lo impone. Appena nasciamo veniamo classificati come esseri eterosessuali, sottomessi ad una condizione alle volte non vera per noi, ci mostrano solo quell’aspetto dell’amore oltre il quale non si può andare, oltre il quale non esiste tolleranza. 
E forse, è proprio questo il punto, la non accettazione di una realtà, perché la comunità ci illude che ogni cosa che varca il limite stereotipato della ‘normalità’, viene considerata sbagliata, inaccettabile.
È necessario lavorare sulla chiusura mentale delle persone, perché così non va, non si può essere incerti su quella che è, alla fine, solo una scelta.
Si, ecco, si tratta anche di libertà di scelta, essere liberi di esprimere se stessi per come si è senza nascondersi, fino a reprimere il proprio orientamento sessuale.
Ognuno di noi merita di poter essere, di poter amare, senza doversi curare di nulla, se non della propria felicità.
Non esiste cura per ciò che non è malattia, eppure, non molto tempo fa, l’omosessualità veniva classificata tale, in effetti, solo il 17 maggio del 1990, è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali, da questo, nasce la giornata mondiale contro l’omo-bi-trans-fobia.
È questo che mi fa riflettere, il fatto che addirittura esista una giornata contro quella che è, contrariamente a molti, una discriminazione e non una opinione.
Perché le opinioni, pur contrastanti, nella maggior parte dei casi lasciano –o almeno, dovrebbero lasciare- libertà in qualsiasi caso, di prendere una delle due parti senza disturbare l’altra.
Io mi chiedo,però, come si faccia a prendere le difese di una discriminazione, sebbene io sia consapevole che l’omosessualità in sé non rientri in alcun ambito religioso o scientifico, sebbene sia  di per sé “contro natura”, non si può evitare di quantomeno tollerare una naturale tendenza dell’essere umano.
Appunto per questo, perché si parla di umani, di diritti umani, persone uguali a tutti, alla base di tutto dovrebbe esserci tolleranza, ma ancor di più, semplicemente rispetto.
Ma nonostante tutto, questo rispetto continua a non esserci. L’omosessualità, difatti, è diventata questione politica, in cui, purtroppo, ci sono ancora persone anche di una certa rilevanza nella società che non riescono ad accettare tale variante sessuale e addirittura si battono al fine di contrastare i diritti civili degli omosessuali, tra cui soprattutto l’unione civile. 
Su questo, si incentra quindi il mio pensiero: dov’è la differenza? Essendo consapevoli che ognuno di noi possiede libertà, in grado di poter decidere per se stesso, padrone della sua vita, che ami un uomo o una donna, dov’è la differenza?
L’unica cosa che, in realtà, divide l’eterosessuale dall’omosessuale è solo un suffisso, dato che non può, un orientamento, cambiare l’essenza di una persona.
L’omosessualità, però, al giorno d’oggi risuona come un rischio, un pericolo, perché la comunità di fronte al “diverso” chiude le porte, emargina.
Il nostro compito, in quanto nuova generazione, è quello di aprirle, invece, le porte, perché l’omosessualità non ha colpe e non necessita di giustificazioni, non è svantaggiata e deve avere tutti i diritti dell’eterosessuale, dal primo all’ultimo.
Perché è di libertà che stiamo parlando, ed essa va data a tutti in egual modo, senza distinzione di etnia, religione, posizione sociale, e, appunto, orientamento sessuale.

domenica 27 maggio 2018

SONDAGGIO SUL BULLISMO


Al corso di “Giornale a scuola” abbiamo deciso di realizzare un sondaggio online interamente anonimo, in modo che ogni studente si potesse sentire libero di rispondere senza la paura di essere giudicato,per affrontare la tematica del bullismo e cyber-bullismo. Dai dati ottenuti nelle prime due domande abbiamo la percentuale maggiore(53.3%) di persone che affermano di conoscere molto sull’argomento del bullismo e cyber-bullismo  anche se ci sono minoranze che affermano di saperne meno, soprattutto per quel che riguarda il cyber-bullismo. Fortunatamente nella domanda successiva  il 70% ha risposto di non essere mai stato vittima di bullismo, ma il 16.7% afferma di esserlo stato e questo ci fa capire che spesso chi è vittima di bullismo difficilmente lo denuncia, pensando di peggiorare la situazione o di incorrere in problemi peggiori. Ciò significa che spesso il fenomeno del bullismo rimane nascosto, mentre sarebbe necessario parlarne per risolvere veramente le cose.
Un dato molto positivo lo troviamo alla domanda successiva: se l'intervistato ha mai avuto comportamenti da bullo. In questo caso, infatti,  il 100% dei ragazzi afferma di non essere mai stato un bullo  o un cyber-bullo. Dai dati ottenuti nella successiva domanda si afferma che le scene di questi atti di violenza siano state viste poche volte e alcuni ragazzi hanno anche raccontato le loro esperienze:
C’è chi lo ha vissuto sulla propria pelle, e chi ha assistito a scene abbastanza gravi ”Ho assistito ad atti di violenza fisica, non molto gravi, eppure, qualche volta è finita male. Io stesso ho visto con i miei occhi la paura di andare in determinati posti per alcune persone. Adesso va tutto bene, ma ci sono ancora tanti atti di bullismo, e anche cyberbullismo, pur se ridotto al social whatsapp, in cui spesso vengono mandate e dette cose non belle”.
Il 53.3% dei ragazzi afferma di aver sentito parlare di questa problematica soprattutto a scuola, il che è un dato necessario perché è molto importante parlarne soprattutto agli adolescenti. Nella domanda “Cosa faresti per far capire al bullo che sta sbagliando"ci sono state molte risposte di una grande importanza:
” Gli direi di mettersi nei panni della vittima e di pensare come sarebbe se facessero le stesse cose a lui.” ”Gli direi che non c'è bisogno di fare tutto questo perché tutti quanti siamo persone e abbiamo il diritto di vivere”. Gli direi che non è giusto nei confronti delle persone più deboli e come non vuole lui che gli sia fatto del male, fisicamente o psicologicamente, nemmeno la sua vittima lo vuole”.
Gli alunni credono che queste siano due problematiche molto importanti da dover affrontare: “Penso che siano gravi problemi che affrontiamo tutti i giorni chi da una parte chi dall'altra. Penso che sia solo una forma di autodifesa del bullo che non si sente abbastanza forte e deve farlo capire prendendo in giro persone messe peggio di lui”.
Il 16.7% ha detto di aver assistito a episodi di cyber-bullismo, il 90% afferma di non essere mai stato dalla parte del bullo ma fortunatamente il 46.7 % dice di essere stato dalla parte della vittima.
Anche in un'altra  domanda si è affermato un dato molto importante: circa il 36.7% afferma di non aver mai accettato richieste di amicizia da sconosciuti ma c’è una minoranza che dice di averlo fatto. Come ultima domanda il 76.7 % dice che non ha mai conosciuto persone che si fingevano suoi coetanei, ma  il 23.4 % li ha conosciuti anche se gran parte ha chiuso i rapporti con queste persone. Su questi dati la nostra ultima riflessione: siamo veramente consapevoli di tutti i rischi della rete e sappiamo gestire la nostra vita online? Forse, dai dati in nostro possesso, seppur rappresentino una piccola percentuale di ragazzi, non tutti lo sanno, quindi è necessario parlarne di più per evitare situazioni spiacevoli e problemi sempre più gravi.

Scialla Claudia 2D

Disturbi della Tecnologia


Le nuove tecnologie stanno permettendo all’uomo di compiere numerose scoperte e se da un lato, questi progressi, possiedono un valore notevole per la vita di ciascuno di noi, dall’altro lato sono in grado di produrre effetti collaterali indesiderati. Tra i nuovi disturbi provocati da un uso continuo di Internet vi è la nomophobia, nota come la paura di non avere accesso a un dispositivo mobile.  Questa sensazione, secondo un rapporto del “The Daily Mail”, riguarda ben il 77% delle persone, a seconda della fascia di età esaminata. Nel complesso, il 66% di tutti gli utenti sperimenta ansia e nervosismo in presenza di batteria del cellulare scarica o nell’eventualità in cui ci si dimentica del dispositivo mobile a casa. Due disturbi molto diffusi con l’avvento delle nuove tecnologie, sono la cosiddetta dipendenza da internet e la dipendenza da gioco on line, vale a dire un uso sconsiderato di internet in grado di provocare effetti negativi nella vita della persona. Le ricerche condotte su questo costrutto hanno dimostrato, inoltre, che chi è dipendente da internet, non sempre mostra una totale mancanza di consapevolezza rispetto al suo problema e di fronte al desiderio impellente di navigare on line, il soggetto, può mettere in atto tutta una serie di comportamenti finalizzati ad evitare di cedere alla tentazione. 
Il tentativo di tenere sotto controllo l’utilizzo di internet, paradossalmente però, finisce col rendere ancora più forte  il desiderio di navigare e conduce la persona a cedervi senza controllo. Sono ormai numerosi gli approcci psicologici che si occupano di tali problematiche, un esempio è l’approccio strategico breve. Molti ragazzi per via di questo disturbo vanno a letto ma non riescono a dormire. Sono esausti e si svegliano stanchi. Non riescono a spegnere il loro cervello. Nei casi più gravi, sopraggiungono ansia, esaurimento nervoso, difficoltà di interazione…Conseguenze peggiori per i bambini. Diminuzione della memoria e incapacità a sviluppare “la parte del cervello legata alla concentrazione”.  
Riguardo a tutto questo voglio aggiungere un commento personale riguardo al libro che sto leggendo, la cui autrice Elisa Maino parla di una ragazza, Evy, che invece di andare al mare a divertirsi con gli amici va in montagna dalla nonna, dove non c’è la connessione. Quindi sarà costretta a vivere un’ avventura senza la solita vita sociale.
Rebecca Giaquinto
2^D


venerdì 25 maggio 2018

Consigli per una buona 

raccolta differenziata:

IL VETRO

Il vetro si deposita nel cassetto di colore verde e viene raccolto il giovedì mattina dagli operatori ecologici.

COSA INSERIRE E COSA NON INSERIRE:
Non si può inserire: lastre di vetro retinato, oggetti di ceramica o porcellana ,lampadine e tubi di neon , barattoli con resti di colori e vernici , plastica e specchi.                         
Cosa si può inserire:bottiglie , vasi , insalatiere , finestre , vetro delle cornici , piatti , bicchieri , vassoi , mensole di vetro , vasetti per alimenti , il vetro degli sportelli , vetrine dei negozi.

IL PROCESSO DEL RICICLO DE VETRO AVVIENE IN SEI FASI:

1 RACCOLTA:il vetro viene raccolto il giovedì mattina.
2 SELEZIONE:il vetro raccolto viene selezionato per eliminare le impurità: plastica , ceramica, metalli , carta ecc…
3 FRANTUMAZIONE:il vetro viene frantumato omogeneamente e quindi viene lavato. 
4 VETRERIA:dopo il trattamento il vetro viene trasportato nella vetreria 
5 FORNO:la massa dei frantumi viene scomposta nelle sue materie prime grazie alla fusione del forno
6 NUOVI OGGETTI:il nuovo vetro viene utilizzato per costruire nuovi oggetti , riutilizzando i rottami fino all’ 80%. Si ricavano:bicchieri , barattoli , vetri per occhiali , termometri , specchi , bottiglie…
Il vetro è riciclabile infinite volte se tenuto in condizioni adatte.

LA CARTA

Cosa non inserire e cosa inserire:
Non si può inserire:scontrini , carta forno , contenitori sporchi  , carta stagnata , carta oleata , porta plastificata e fazzoletti di carta . 
Cosa si può inserire scatole , scatolini , quaderni , giornali e riviste , cartone della pizza pulito, carta da pacchi , imballaggi carta , cartoncini per alimenti , scatole medicine e tetrapack.

DOVE E COME VIENE CONFERITO:
I rifiuti di carta si depongono nel sacchetto di colore grigio , ben chiuso il giovedì sera dalle ore 20:00 alle ore 24:00 e vengono prelevati il venerdì mattina.
La carta può essere riciclata 7 volte. 

Marco Arena
Marco Amorese
IG


                     Il piatto sano                 


Al giorno d’oggi il problema della obesità è sempre più frequente anche tra i giovani; infatti per risolverlo bisogna mangiare sano. Ora vi spiegheremo cosa e come mangiare.

Per cucinare e condire usate olio vegetale, limitate il burro e evitate i grassi. Mangiate molta verdura e ortaggi, variando la qualità e mangiate soprattutto  molta frutta variandone i colori. Bevete acqua, tea o caffè senza zucchero o magari con poco. Limitate il consumo di latticini e evitate le bibite gassate.
Mangiate cereali integrali (pasta, riso e pane). Evitate i cereali raffinati (riso bianco , pane ecc…). Preferite il pesce, le carni bianche, i legumi e la frutta secca. Limitate assolutamente carne rossa ed evitate gli affettati e la carne trasformata.

Menù di un ragazzo attento:

COLAZIONE:tea con biscotti integrali.                       
PRANZO: riso o pasta, carne bianca o pesce e frutta.
SPUNTINO: mela, yogurt o panino
CENA:carne bianca o pesce , verdura e magari patate

Menù di un  ragazzo non attento:

COLAZIONE: latte e cornetto al cioccolato
PRANZO:lasagna , carne rossa e dolce al cioccolato        
SPUNTINO:pane e nutella e coca cola
CENA: pizza, patatine e crocchè . 

Non vi chiediamo di rinunciare a tutte le cose buone della tavola, ma solo di scegliere cibi gustosi e sani senza esagerare  con zuccheri e grassi. La salute passa attraverso le scelte alimentari. 
Marco Amorese
Pierpaolo Palmiero
I G  

 24 Maggio 1915

 L'Italia entra in guerra

103 anni fa, precisamente il 24 Maggio 1915, per l’ Italia iniziò un periodo di guerra: il periodo della Prima Guerra Mondiale.
È un giorno che è rimasto nella memoria storica del paese, quel 24 maggio di centotré anni fa. Forse il Piave davvero ”mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti” come dice la famosissima canzone degli alpini, in quel periodo in Italia c’erano anni durissimi, di sofferenze e di paure.
La prima guerra mondiale ebbe inizio nel 1914 ma l’ Italia entrò in guerra dieci mesi dopo, cioè nel 1915,  da quel momento il paese conobbe grandi mutamenti.  Durante la guerra le donne dovevano svolgere i lavori anche i più difficili che svolgevano gli uomini e quindi ebbero un ruolo molto importante.
I due schieramenti
Vi erano due grandi schieramenti: il primo che comprendeva la Germania, Austria-Ungheria, Impero ottomano,  Bulgaria, mentre il secondo comprendeva Francia, Gran Bretagna, l’ Impero russo e l’ Italia.
Con la presenza dell’ Austria si avvieranno varie alleanze mondiali.
Come iniziò
Gli italiani decisero di partecipare alla guerra per combattere contro l’ Austria che ancora controllava dei territori della nostra penisola. Volevano riconquistare le regioni di Trento e Trieste e completare l’ unificazione nazionale.
Dove si combatté:
Per riconquistare questi territori si combatté sull’ Altopiano del Carso in Friuli Venezia Giulia, in Trentino e nel Veneto cioè al confine con l’ Austria.
Per difendersi dagli attacchi nemici i soldati si nascondevano nelle trincee, che erano come dei campi per riposarsi e vi erano anche delle infermerie, dove però spesso morivano molti uomini, anche ragazzi molto giovani.
Durante la guerra si erano sviluppate delle armi molto sofisticate tra cui le bombe, mitragliatrici, carri armati e addirittura gas asfissianti per cui non si riusciva a nascondersi del tutto dagli attacchi.

In ricordo della “terribile” guerra mondiale ci sono molte opere come la canzone “IL PIAVE MORMORAVA” ma ricordiamo anche una poesia di Giuseppe Ungaretti:

Soldati
Si sta come
d’ autunno
sugli alberi
le foglie.

Noi ricordiamo questo tragico avvenimento soprattutto per trasmettere un messaggio positivo pacifista che dovremmo sempre e per sempre ricordare nel cuore:che è meglio la pace e l’ amore che la guerra e l’ odio!!!
Karol Orlando
 1F


Tornei sportivi a scuola


Durante l’anno si svolgono molte attività sia in orario scolastico che in orario extra scolastico,una di queste attività  sono i tornei sportivi... .
Che vi si svolgono ogni anno a scuola per invogliare  i ragazzi a venire a scuola anche nell’ultimo mese, cioè il mese di Maggio.
Infatti questo anno si e svolto il torneo di pallavolo tra le date del 22 e del 24 Maggio:
Il 22 Maggio hanno gareggiato le classi seconde ;
Il 23 Maggio hanno gareggiato le classi prime ;
Il 24 Maggio hanno gareggiato le classi terze ;
Tra le prime , le seconde e le terze ci sono state varie differente, ad esempio:
Le  partite delle prime si  sono svolte in questo modo: in campo vi erano 3 giocatori, vi erano 3 set da 15 punti, il campo era ridotto più del normale  e le partite duravano   circa 15 minuti ;
Le partite delle seconde  erano uguali a quelle delle terze  e si sono svolte in questo modo: in campo vi erano 6 persone, vi sono 3 set da 18 punti e il campo, il classico campo da pallavolo  e le partite duravano 30-45 minuti .
Questa settimana non ha interessato solo le professoresse di Scienze Motorie, ma anche  gli insegnanti di arte perché hanno fatto realizzare ai ragazzi delle magliette da indossare durante le partite.
Lo sport si è importante per la salute del corpo , ma  è ancora più importante  lo sport di squadra come la pallavolo perché  insegna a stare con gli altri e insegna a rispettare le regole e gli altri. Il rispetto delle regole e dell’avversario è detto “FAIR PLAY”.

Cristillo Rosalia
I E



Musical di fine anno

Quest’anno, l’Istituto Comprensivo Moro-Pascoli, ha organizzato un musical di fine anno dove le prime, le seconde e le terze lavoreranno insieme per sviluppare uno spettacolo nuovo nel suo genere. Nato dalla volontà di mettere in uno spettacolo più arti insieme, questo spettacolo darà spazio a tutti i ragazzi. Questo spettacolo è intitolato "Dorothy nel mondo dei musical". Ci saranno delle parti cantate, suonate e recitate dove ogni ragazzo potrà dare il meglio di se. Questo musical non è un musical tradizionale, ma metterà insieme parti dei musical più importanti. Di solito, andando a teatro, possiamo trovare gli spettatori seduti da una parte e gli attori sempre sul palcoscenico. Però, questa volta, abbiamo deciso di rompere gli schemi tradizionali facendo recitare i ragazzi in luoghi poco utilizzati. Si reciterà nell’atrio, all’entrata, nei corridoi e al piano superiore per far immedesimare ancora di più lo spettatore. I protagonisti sono Dorothy, del "Il mondo di Oz", e il gobbo di Notre Dame. Essi saranno i protagonisti principali ma per ogni musical ci saranno dei personaggi importanti. I musical trattati sono "Grease", "Il fantasma dell’opera", "Viva la mamma", "Fame" e "Aggiungi un  posto a tavola". Il coro canterà le canzoni più famose di ogni musical e i ragazzi balleranno su alcune di queste canzoni. Il tutto verrà raccontato da un narratore. Le scenografie sono immagine prese da internet che i ragazzi hanno adattato alle varie situazioni. Il musical si svolgerà il 30 Maggio e tutto questo è possibile grazie alle professoresse di musica. Invitiamo tutti a vederlo.

Del Greco Giulia
Carfora Silvia

sabato 19 maggio 2018


Libertà di pensiero

Articolo 21

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria  nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni."
Ciò che abbiamo capito sull’ articolo 21 della Costituzione è che tutti hanno il diritto di esprimere con qualunque mezzo le proprie opinioni, attraverso la parola, gli scritti o in qualunque altro modo. Ma ci può essere anche una violazione, quando si diffondono cose non corrette,  che può essere punita tramite le autorità giudiziarie. Il diritto alla libera espressione ha antiche origini, in particolare al periodo dell'Illuminismo,quando molti filosofi lottarono per garantirlo. Tra questi Voltaire, un filosofo francese.



Tutti dovremo porci la domanda : ma oggi questo diritto è rispettato? Purtroppo non sempre è così; infatti alcuni  articoli possono essere censurati e quindi non visibili ai destinatari .
Il mestiere del giornalista non è facile perché  dovrebbe  informare tutti sulla verità oggettiva ma in alcuni casi non è possibile farlo. Non è possibile nei paesi con dittature, perché i dittatori non accettano di essere  contrastati da persone che a loro sembrano “inferiori” e che non la pensano come loro e dove ci sono guerre in atto. 
Anche in Italia c’è il problema della libertà di espressione perché molti giornalisti vengono minacciati dalle mafie e quindi, trovandosi intimiditi, corrono tanti rischi per la loro stessa vita e per quella dei loro familiari. 
Grazie a tutti i giornalisti che sono disposti a grandi sacrifici in nome della verità e della libertà.

 Cristillo Rosalia
Castelluzzo Gemma
1E
                                                                                 
                  



             
                 


I fenomeni di bullismo sono sempre più frequenti e preoccupanti. Per questo, compito della scuola è quello di parlarne e di far acquisire agli alunni un atteggiamento empatico verso la vittima, immedesimarsi per poter comprendere l'importanza di agire sempre nel rispetto della persona. Il testo seguente è nato con questo scopo; si tratta di un monologo scritto immaginando di essere la vittima di un atteggiamento da bulli. Il racconto, frutto di fantasia, risponde proprio a questo obiettivo. 


Non potrete mai capire…


Sono in camera mia, a pensare come faccio di solito, a pensare a quello che mi dicono ogni giorno, “Ma perché sei nato?” “Sei inutile al mondo!” , a pensare “avrei potuto reagire” oppure “forse veramente non servo a nulla”. Sta arrivando mia madre, forse a farmi una ramanzina, come sempre:“Un altro quattro? Quand’è che aprirai quel dannato libro di matematica?! Se continui così voglio vedere quando avrai un lavoro. Non sei utile a nulla!!” e se ne va sbattendo la porta. 

Forse ha ragione, forse hanno ragione tutti, forse veramente non sono utile, occupo solo un posto nel mondo che potrebbe essere sostituito da una persona migliore di me, che potrebbe scoprire la cura per il cancro, e invece io sono qui, considerato solo uno spreco di acqua e cibo per la popolazione.

Un altro giorno, a dover sopportare i miei compagni di classe, a dover sopportare anche i professori. Entriamo tutti in classe, mi siedo al mio posto con la testa sul banco, il professore non è ancora entrato in classe, ed è una situazione abituale ormai: il professore non viene prima delle 8:30, una situazione perfetta per i miei compagni per prendermi di mira come tutti i giorni. Sento i passi dei miei compagni mentre ho ancora la testa sul banco per la stanchezza, perché invece di dormire, come tutte le notti, sono stato a pensare e a soffrire; arriva il mio compagno vicino a me, mi alza la testa e mi dice:”Allora,  stanco di prima mattina? Vedi, non servi a nulla, fai schifo, spero che prenderai un altro quattro alla verifica di arte, sfigato!” . Mi sbatte la testa sul banco e si sentono di sottofondo gli altri miei compagni che ridono; la loro risata mi rimane sempre in testa,  mi corrode sempre di più l’anima.
Arriva il professore, alla prima ora abbiamo geografia, la materia che più odio, soprattutto perché il professore non ha pazienza con me. 
”Buongiorno, come sapete oggi ci sono le interrogazioni di fine anno. Inizierò a interrogare chi ha la media più bassa di tutte e, come sappiamo, quella persona è Rossi. Rossi forza, alla cattedra… hai studiato vero?” come sempre la mia risposta è :”No, non sono riuscito a studiare” 
”Allora i tuoi compagni hanno ragione ! QUANDO VERRAI ALL’ INTERROGAZIONE E RIUSCIRAI AD AVERE UN BUON VOTO? Io ho provato ad aiutarti, ma questa è l’ultima occasione. Lo sai che verrai bocciato vero, siamo alla fine dell’anno E ANCORA HAI TUTTI QUATTRO!!” . In quel momento non capisco più nulla, non riesco a pensare e scappo in bagno. Ma perché tutti mi odiano, cosa ho fatto di male, nessuno mi capisce, nessuno prova ad aiutarmi, ed è la cosa che mi far stare più male, che non importo a nessuno.  Ci manca solo che mi inizino a picchiare, anche se a volte penso, se non mi fanno male loro, lo farò io, ma non ho mai il coraggio. Ritorno in classe, il professore ha appena finito di mettermi una nota sul registro per essere scappato in bagno e tutti ridono di me; mi siedo al mio posto e trattengo le lacrime, anche se scoppierei a piangere da un momento all’altro, a piangere per quello che mi dicono tutti, la mia famiglia, i professori, i miei compagni di classe e poi suona la campanella e arriva la professoressa di arte che vede che ho gli occhi lucidi ma non se ne importa, gira la testa da un'altra parte, come fanno tutti, mi ignorano, non pensano ”magari lo potrei aiutare” oppure ”devo fermare i miei compagni” invece no, pensano solo alle loro cose, ai voti alle interrogazioni, al registro .

Io non ce la faccio più di questa situazione, non riesco a sopportare più nessuno, mi sento emarginato, odiato dal mondo, perché nessuno capisce, perché nessuno vuole capire, perché a me questo…

Nessuno potrà capire, non potrete mai capire.
Parisi Alessandra
II D 




La vita di un albero cittadino

Era sempre stata la solita routine: mi svegliavo, producevo ossigeno di giorno e di notte, quando mi addormentavo, espellevo l’anidride carbonica. Così fino a una settimana fa, quando la mia vita è totalmente cambiata.  Ero  in un parco che aiutavo la gente della mia città producendo ossigeno, ero felice, con i miei amici, ma poi tutto è cambiato, la mia città è cambiata: ogni giorno si costruivano nuovi edifici , l’aria diventava grigia e irrespirabile.

Dopo poco tempo è diventato tutto grigio: mi manca il mio parco verde, i bambini che giocano, e invece adesso sono solo, le mie radici sono bloccate nel cemento, i bambini rinchiusi in casa a giocare con i computer e i cellulare, e il mio parco è diventato una discarica e lo scarico delle macchine continua a non farmi respirare. Poi ho capito che quegli edifici che vedevo erano delle industrie  che con i loro fumi mi avvelenavano. Non ne potevo più di quella situazione ma non potevo rimediare, ormai quella era la mia routine, mi ci dovevo abituare per forza, anche se non volevo, sono l’unico che sopporta ancora quella situazione ma non ancora per molto. 

Voglio solo dire che l’ inquinamento è una cosa seria e per combatterlo bisogna stare attenti a quello che si fa  per esempio diminuite l’uso della macchina e diminuite le industrie perché la terra è un dono prezioso e va tenuto bene.

Parisi Alessandra
Izzo Alessandra
II D


LET’S DEBATE

                       .
Un colloquio di lavoro, una richiesta ai genitori, una discussione a scuola su una tematica di attualità o di interesse generale, un discorso tra amici sono tutti dibattiti, anche se non formalizzati. Ogni volta che esprimiamo le nostre idee su un argomento e motiviamo le nostre opinioni attraverso argomentazioni, dati e informazioni stiamo facendo un dibattito.

Cosa non è un dibattito?

               
Un dibattito non è di certo sbraitare contro chi non la pensa allo stesso modo, non dare agli altri possibilità di parlare, aggredire verbalmente (e fisicamente). Quando noi iniziamo un dibattito e non diamo all’altro la possibilità di parlare, questo non è un dibattito.

Parole da conoscere
Definizione del tema, Mozione, Favorevoli (Pro), Contrari( Contro), Moderatore/ Timekeeper ( Chi regola gli interventi ed il tempo)

Giuria/Pubblico, Floor debate (domande dal pubblico)

Tema


I temi da affrontare possono essere molti come ad esempio "La nuova normativa europea vieta l'uso dei social al di sotto dei sedici anni”

Modalità del debate


La modalità più frequente e più semplice è il “Roundtable debate dove tutti i partecipanti sono seduti attorno un tavolo rotondo e ognuno espone la propria opinione. In questa tipologia di debate tutti hanno la possibilità di esprimere la loro opinione.

Ecco le fasi dell'attività:
  • introduzione del tema del dibattito
  • momento di riflessione - Brainstorming di gruppo / individuale
  • individuazione studenti PRO, studenti CONTRO, studenti NEUTRALI
  • studente PRO parla a favore del tema
  • studente CONTRO parla contro il tema
  • discussione aperta moderata, con possibili domande da rivolgere alla parte opposta o da parte dello schieramento neutrale
  • conclusioni con sintesi della discussione
  • votazione finale e vincitori

REGOLE DA RISPETTARE


  • Si interviene per alzata di mano senza mai interrompere l'avversario
  • tutti devono ascoltare l'intervento altrui in silenzio e con rispetto
  • si alternano gli interventi delle due parti
  • alla fine tutti si stringono le mani e si congratulano

ESPERIENZA PERSONALE

      
La nostra scuola nell' ambito del progetto Pon “modulo 6 "Parlo... sicuro” ha organizzato un' attività di Debate con il tema detto in precedenza ("La nuova normativa europea vieta l'uso dei social al di sotto dei sedici anni”). Appena arrivati ci siamo disposti in cerchio e la Prof.ssa ci ha spiegato l’ attività fornendoci degli spunti di riflessione; poi ci ha chiesto se ci dichiaravamo a favore, contro, o neutrali e dovevamo rispondere per alzata di mano. Avevamo  15 min per organizzare le idee e scrivere ciò che volevamo dire nel nostro intervento in base a se avevamo scelto di essere PRO CONTRO NEUTRALI.
Dopo il quarto d’ ora abbiamo esposto la nostra opinione per poi arrivare alla fine dove si è votato di nuovo e alla fine del Debate hanno vinto i PRO  e tutto si è concluso con un  grande applauso dai partecipanti. 
Questa attività mi è piaciuta molto e mi piacerebbe ripeterla. Fortunatamente la settimana prossima si rifarà però con modalità diverse: saremo divisi in   gruppi, ogni gruppo rappresenta un continente ed esporrà davanti all'assemblea le problematiche di quel territorio.

 Rossi Roberto 

III G