sabato 12 maggio 2018

C’è chi

Wislawa Szymborska
Premio Nobel per la letteratura 1996

C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
-per fortuna mi passa.
Avere una vita perfetta. Spesso è quello che desidera molta gente. Ma cosa c'è di bello ad avere tutto sotto controllo? A volte sono proprio gli imprevisti della vita a renderla bella, anche gli imprevisti brutti, la cose che proprio non ci aspettiamo possono avere risvolti positivi, riservare a noi un cambiamento.
Questi momenti ci fanno capire quanto sia bella la vita e quanto siamo fortunati ad essere vivi. Quando la vita è programmata  spesso è noiosa e monotona. Non  è meglio, a volte, rompere gli schemi? Ci potremmo sentire schiavi, soffocati da quel programma prestabilito che non può essere cambiato. A volte vorremmo avere una vita perfetta per evitare di fare errori che potrebbero ferirci o di ripetere quelli che abbiamo già fatto, ma è grazie a questi errori che siamo quelli che siamo oggi.
Sarà pure perfetta, quella vita, ma non risulta un po' vuota, scialba, priva di emozioni? Sono proprio le emozioni che rendono ricca la nostra vita interiore. Perché rinunciare ad esse?
Ricordo una frase di P. Coelho " Le barche sono sicure nel porto, ma non è per questo che sono state costruite". Noi siamo un po' come quelle barche.  E' per questo che sono contenta di avere una vita imperfetta.
Del Greco Giulia
III G