sabato 19 maggio 2018


Libertà di pensiero

Articolo 21

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria  nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni."
Ciò che abbiamo capito sull’ articolo 21 della Costituzione è che tutti hanno il diritto di esprimere con qualunque mezzo le proprie opinioni, attraverso la parola, gli scritti o in qualunque altro modo. Ma ci può essere anche una violazione, quando si diffondono cose non corrette,  che può essere punita tramite le autorità giudiziarie. Il diritto alla libera espressione ha antiche origini, in particolare al periodo dell'Illuminismo,quando molti filosofi lottarono per garantirlo. Tra questi Voltaire, un filosofo francese.



Tutti dovremo porci la domanda : ma oggi questo diritto è rispettato? Purtroppo non sempre è così; infatti alcuni  articoli possono essere censurati e quindi non visibili ai destinatari .
Il mestiere del giornalista non è facile perché  dovrebbe  informare tutti sulla verità oggettiva ma in alcuni casi non è possibile farlo. Non è possibile nei paesi con dittature, perché i dittatori non accettano di essere  contrastati da persone che a loro sembrano “inferiori” e che non la pensano come loro e dove ci sono guerre in atto. 
Anche in Italia c’è il problema della libertà di espressione perché molti giornalisti vengono minacciati dalle mafie e quindi, trovandosi intimiditi, corrono tanti rischi per la loro stessa vita e per quella dei loro familiari. 
Grazie a tutti i giornalisti che sono disposti a grandi sacrifici in nome della verità e della libertà.

 Cristillo Rosalia
Castelluzzo Gemma
1E