venerdì 10 marzo 2017

La televisione
Storia e dipendenza della TV






Televisione: termine che indica uno strumento di diffusione di immagini e suoni che hanno lo scopo di divulgare informazioni e trasmettere programmi di svago.
Questo strumento nacque nel 1926 ad opera dell’ingegnere scozzese John Logie Baird che trasmise la prima scena televisiva, che mostrava il volto di un uomo, in un magazzino di Londra. Il 14 luglio 1930 venne realizzata la prima rappresentazione teatrale, in bianco e nero, di Pirandello chiamata “L’uomo dal fiore in bocca”. In seguito, nel 1939, fu adottato il principio della visione a colori, ma solo nel 1954 ne parte la diffusione, iniziando dagli Stati Uniti.
Nonostante la televisione possa essere un mezzo utile e divertente, esistono degli aspetti negativi soprattutto per i giovani; molti di essi guardano programmi non idonei alla loro età: il 37,29% guarda trasmissioni per adulti, il 35,59% film, l’8,47% il TG, il 5,08% documentari, il 5,08% cartoni animati, l’1,69% programmi per bambini ed il 6,78% altro. Ciò sta a dimostrare il cattivo uso della televisione. Inoltre, spesso accade che i bambini vengano trascurati ed isolati davanti alla TV.

                                                        
“Odio la televisione. La odio quanto odio le noccioline: però non posso fare a meno di mangiare noccioline.”, così dice Orson Welles che vuole sottolineare la gravità della dipendenza dalla televisione, infatti, il 3% guarda meno di un’ora al giorno una trasmissione, il 20% da un’ora ad un’ora e mezzo, il 29% da due ore a due ore e mezzo, il 25% da tre ore a tre ore e mezzo, il 13% da quattro ore a quattro ore e mezzo ed il 10% da cinque ore a più. Questa dipendenza porta ad isolarsi dalla società ed ad interrompere i contatti con il mondo esterno.
Questa dipendenza può essere, però, controllata dalla presenza di un adulto nella scelta dei programmi e delle ore da impiegare davanti allo schermo, in modo tale da riscoprire tutto ciò che ci circonda.
Bottone Lara
Fantaccione Giulia