Maltrattamento
infantile
Violenza sui minori ed il caso Fritzl...
“Tutte le forme di maltrattamento
fisico e/o emotivo, abuso sessuale, incuria o trattamento negligente (…)
provocano un danno reale o potenziale alla salute, alla sopravvivenza, allo
sviluppo o alla dignità del bambino, nell’ambito di una relazione di responsabilità,
fiducia o potere.”.
Ѐ questo che afferma l’Organizzazione
Mondiale della Sanità spiegandoci in modo semplice e raccapricciante uno dei
problemi più ricorrenti attualmente: LA VIOLENZA SUI MINORI.
Bisogna dire, però, che ciò non è
solo un maltrattamento fisico, ma soprattutto psicologico: il genitore tende
sempre di più ad isolare il minore, a minacciarlo verbalmente e ad annientare
la sua autostima. I rischi per il bambino, sono gravi, quali: disturbi di
alimentazione, dipendenze da droghe ed
alcool etilico, difficoltà di apprendimento, depressione, difficoltà nei rapporti
sociali, prostituzione e delinquenza.
Ma chi compie queste atrocità?
L’orribile caso Fritzl ce lo fa capire.
“Nel 1982 avevo solo 16 anni ed ero
riuscita a fuggire di casa. Lui mi stuprava già da molto tempo… Giunsi
all’autogrill Stenberg e grazie ad una famiglia generosa arrivai a Vienna. Dopo
due settimane la
polizia mi trovò alla stazione…
Supplicai gli agenti di non riconsegnarmi a mio padre. Dissi loro che se fossi
tornata da lui per me sarebbe finita. Ma non ci fu nulla da fare…”
Ѐ questo che dice Elizabeth Fritzl,
introducendo uno dei casi più brutali della storia.
L’orrore ha inizio il 28 agosto 1984
ad Amstetten, una cittadina austriaca; quel giorno Josef Fritzl e la moglie
Rosemarie denunciano la fuga della figlia di 18 anni. In realtà Elizabeth è
rinchiusa in un bunker nel seminterrato di casa sua, nel quale rimarrà
prigioniera per ben 24 anni. Durante questi terribili anni Elizabeth partorirà
sette figli, dovuti ai continui stupri del padre.
Uno di loro morirà a pochi mesi di
vita ed il padre, per liberarsi del corpo, lo brucerà nella caldaia di casa.
Oggi ad Elizabeth è stata data una casa ed una famiglia felice, nonostante il
suo terribile passato.
Ma per evitare queste tragedie, nel
1979, Ida Borletti fonda il CAF (Centro Aiuto Minori e Famiglie), che è una
delle tante associazioni che mostrano uno spiraglio di luce in un tunnel
completamente buio.
Lara Bottone
Adriana Rossetti