venerdì 24 marzo 2017

Testimoni della memoria


Grazie ai grandi progressi scientifici e alle scoperte tecnologiche la qualità della vita è migliorata e di conseguenza anche la sua durata, in seguito a questo sono  aumentati le persone che hanno superato la fascia di età lavorativa: gli anziani.

Ma chi è un anziano? Potrebbe soltanto essere un peso in più? Una responsabilità in più?

Ebbene no, perché un anziano può essere uno dei più grandi punti d’informazione di usi e costumi che ormai ai nostri tempi sono scomparsi, un’occasione per comprendere le idee di chi prima di noi ha vissuto, gli anziani possono insegnarci a vivere, possono darci la capacità di ammirare quello che può andare oltre quelli che vediamo e che la nostra società, ormai dipendente dai media, ci propone. Loro hanno la capacità di guardarci con gli occhi stanchi, le mani che hanno lavorato troppo e raccontarci storie e storie di qualcosa di diverso, di mai sentito, basterebbe starli ad ascoltare un po’ in più. Un anziano è una vita incompleta che può riempirsi ancora di qualcosa, di emozioni, di parole, di gesti, che loro possono dare a noi e noi a loro, sono vite che non vanno sprecate perché loro sono fragili, dai capelli bianchi, e hanno bisogno di riposo. A volte sentiamo parlare di loro quasi  come di ‘un peso’ per i figli ormai lavoratori, che non possono dedicarsi a loro, ma gli anziani  più che un peso sono un aiuto, per la crescente condizione di nonni baby-sitter, ma noi non capiamo che dovremmo solo riscoprire qualche istante con loro, qualche parola per convincerci che, più che di badanti, hanno bisogno d’amore. 
Ormai dobbiamo abituarci al fatto che si sta arrivando a una ‘popolazione di anziani’ dato che le nascite stanno diminuendo, ma un anziano può continuare ad essere un membro attivo della società, se ci crediamo, perché è vero, basta guardare il cielo, per capire che questo mondo è adatto a tutti, anche se siamo segnati da qualche ruga, l’importante è un cuore che batte ancora di storie da raccontarci, fotografie da riguardare e ricordi da conservare.
Viviane Ferrante