venerdì 31 marzo 2017




Oggi 24 marzo 2017 posso esprimere un desiderio! Cosa fareste se vi dicessi che per un giorno potreste essere tutto ciò che volete. Io oggi ho l’opportunità di essere chiunque, di vivere nella sua epoca, di realizzare le sue imprese, di essere in tutto e per tutto, al cento per cento questa persona e ho scelto di essere Emmeline Pankhurst.  Questa donna è stata una combattente, è stata una lottatrice, è stata colei che ha dato speranza a milioni di donne sottomesse al proprio marito, ha insegnato alle donne del suo tempo che non erano degli oggetti e continua a farlo tutt’ora con le sue testimonianze, ha insegnato alle donne a ribellarsi, a lottare per i propri diritti, ci ha insegnato a non farci spaventare dalla società, a non fermarci davanti alle critiche e ai giudizi, ci ha dimostrato che i sogni si possono realizzare, ha insegnato a noi donne che siamo speciali, che abbiamo il diritto, come gli uomini, di avere successo, di essere libere, di vivere la vita, la nostra vita, senza che qualcuno scelga per noi, ci ha insegnato che il mondo sarà sempre contro noi donne, forse perché ha paura, forse perché siamo migliori, forse perché ci vuole nascondere, chi lo sa, ma il punto è che a noi donne nulla verrà mai regalato, che per noi donne non sarà mai semplice riuscire a vivere in libertà, che noi donne dovremo sempre lottare, sempre sudare, dovremo sempre stringere i denti e resistere per ottenere ciò che vogliamo. L’ho scelta perché in  qualità di “donna”  mi vengono negati molti diritti, e mi verranno ancora negati se non si cambia qualcosa. Ogni giorno ad una donna viene negato qualcosa, anche una cosa insignificante, ma accade lo stesso, e questo perché siamo considerate il sesso inferiore, siamo considerate il sesso fragile, debole, quando in realtà pochi sanno che le donne cercano di essere forti in ogni singolo momento della loro vita, nascondiamo il dolore, la sofferenza, la tristezza per tutto ciò che ci viene tolto, per tutto ciò che viene dato di diritto agli uomini, mentre a noi spetta molto poco. Sembra quasi anormale che una donna possa avere gli stessi diritti di un uomo, quasi strano che una donna possa essere migliore di un uomo, che possa essere più brava o più capace, NO. La donna deve essere servizievole, una brava moglie, una brava madre, ma non può avere il lavoro da sempre spettato ad un uomo, la donna sarà sempre inferiore nella mente della società, sarà sempre considerata incapace o poco professionale, perché noi donne in ciò che facciamo ci mettiamo il cuore e questo ci fa sembrare troppo sentimentali, troppo coinvolte, ma è solo un modo per farci sembrare sbagliate, per dimostrare al mondo che l’uomo è migliore, che l’uomo è il sesso forte. Emmeline Pankhurst ha lottato per questo. Ha lottato per avere gli stessi diritti dell’uomo, ha cambiato il mondo, anzi ha rivoltato il mondo, ha stravolto chiunque con i suoi discorsi accesi, con le sue proteste, con le sue parole per avere ciò che le spettava e spetta a tutte le donne. Lei era una femminista, anzi la femminista. Ha dato la sua vita per difendere tutte le sue idee, per denunciare la condizione delle donne, per denunciare tutti gli uomini che ci hanno fatto del male e che ancora oggi lo fanno. Ha denunciato tutti coloro che ci hanno considerato una cosa materiale, una cosa semplice da conquistare. Forse non tutti sanno cosa sia il femminismo, il femminismo è lottare per i diritti delle donne, ma pian piano sta diventando sempre più sinonimo di odiare gli uomini, ma la definizione di femminismo è credere che uomini e donne debbano avere uguali diritti e opportunità. È la teoria della parità dei sessi in politica, società e nella economia. Le donne vengono accusate e non identificate come femministe. Abbiamo perso quasi tutto. Siamo ancora considerate deboli e se qualcosa non cambia, o non si prova a cambiare ci vorranno più di 75 anni prima che una donna possa aspettarsi di essere pagata quanto un uomo, per lo stesso lavoro. Nei prossimi 16 anni, ci saranno 15 milioni di spose bambine, maltrattate da un uomo più maturo, costrette a stare con un uomo che non amano, strappate all’infanzia, alla giovinezza, costrette a diventare subito “donne”, pronte al lavoro da mogli e madri, e la domanda che mi tormenta è perché?
Perché una bambina, in molti Paesi, non ha il diritto all’istruzione, mentre un bambino si, perché le donne siriane non possono mostrarsi agli altri se non al loro uomo, e un uomo può fare ogni cosa, può mostrarsi a chiunque, può vestirsi come vuole.
Perché?
Forse dovremmo, tutti, smettere di definire tutti e tutto, ma soprattutto noi stessi per ciò che non siamo, ma iniziare a definirci per chi siamo davvero, per dimostrare che uomini e donne hanno pari qualità e meritano di avere pari diritti. E se davvero tutti riuscissimo a fare ciò, ognuno di noi sarebbe sereno, ma soprattutto libero.
Questo è ciò che mi ha insegnato questa donna, questa femminista. Vorrei sempre riuscire ad essere come Emmeline Pankhurst, riuscire a rialzarmi dopo ogni caduta, riuscire a non spaventarmi davanti a chi ha potere, vorrei riuscire a combattere con tutte le mie forze in ciò che credo senza farmi intimorire, vorrei riuscire ad essere libera di esprimere ciò che provo e sento, ma soprattutto vorrei essere sicura e consapevole di chi sono e di cosa voglio fare per cambiare il mondo, per far capire a chiunque che la donna non è il sesso debole, far capire che non c’è differenza tra uomo e donna. Durante questa giornata sono stata il capitano delle donne, sono stata Emmeline Pankhurst.
Tedesco Lavinia